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Gli stili della danza

La Danza Egiziana rappresenta la danza classica, popolare e tradizionale dell'Egitto. Le sue radici sono antichissime e viene tramandata e praticata ancor oggi, concepita come divertimento sociale, all'interno della famiglia o in occasioni particolari quali i matrimoni, cerimonie pubbliche, feste, vita del villaggio…

SHA'ABI

Come dice il nome si tratta di uno stile popolare, proveniente dalle campagne, più semplice, esattamente indicato come “danza popolare rurale". É una categoria molto ampia che comprende danze regionali diverse, che però condividono un linguaggio espressivo simile derivante dall’unificazione arabo musulmana – GAWAZEE (di origini zingare) e FELLAHI (di origini contadine). Comunicativo, allegro e vivace, molto legato alla terra, lo SHA'ABI trova la massima espressione nel Saidi, danza del bastone, originaria dell'Alto Egitto, Nubia.

 

FELLAHIN
Questa tipica danza egiziana ripete i gesti dei fellah (contadini) durante il loro lavoro.

Le donne possono ballare con il “ballas” (brocca per l’acqua) o con un cesto mentre gli uomini possono usare una varietà di arnesi che usano durante il lavoro quotidiano.

Di regola si tratta di una danza a carattere allegro che mostra i rapporti sociali tra donne ed uomini.

Abito folkloristico femminile fiorito molto largo con delle grandi balze e in testa un velo lungo con dei pon pon .

NUBIAN

Nasce nel territorio compreso tra l’Egitto e il Sudan. I Nubiani appartengono all’Africa Nera e sono fisicamente molto diversi dagli egiziani, e hanno una lingua e un dialetto proprio. In questa regione, estremamente calda durante tutto l’anno, per difendersi dal sole si indossano degli abiti particolari. La musica nubiana è ritmicamente molto ricca; talvolta usano il “bendir” (un grande tamburo a cornice) per danzare, anche se non lo usano per tutta la danza. È una danza molto morbida e semplice. Costume femminile: una lunga “galabeya” in colori chiari, con sopra un abito nero leggero, che lascia intravedere l’abito sotto, un lungo velo in testa che copre i capelli. Amano indossare molti accessori: una collana chiamata Nubian kerdan e grandi orecchini.

Gli uomini indossano dei completi con gilet ricamati con motivi geometrici colorati.

DANZA DEL CANDELABRO

La Raqs El Shamadan ha origine nell’antichità e veniva praticata durante i matrimoni egiziani, in cui la danzatrice precedeva il corteo nuziale portando in equilibrio un candelabro in testa con candele accese, simbolicamente, illuminando il cammino dei futuri sposi. E’ una danza di buon auspicio.

SAIDI - DANZA DEL BASTONE

La raqs el Assaya trae origine dall’arte marziale del popolo Tahtib tipica dell’alto Egitto, che veniva interpretata come danza propiziatoria prima di una battaglia ed era caratterizzata dalla presenza di un bastone di bambù, da cammelliere, maneggiato come un’arma e fatto volteggiare a ritmo di musica. Il bastone è anche detto “sibs” o “nabut” ed è un accessorio esclusivamente maschile.

ESKANDARANI

La danza Alessandrina (Alessandria è situata nel Nord dell’Egitto e si affaccia nel Mediterraneo) o Eskandarani ritrae  l’atteggiamento della sua gente. Le donne alessandrine sono belle e morbide quando camminano, così come morbida è la loro danza. Gli uomini, invece, sono molto bravi e lavorano con il mare, spesso facendo i pescatori.

Le donne indossano usualmente un corto abito in colori chiari, una piccola fascia in testa con pon pon per coprire i capelli e la “melaya”, il famoso scialle nero, che sventolano camminando per le vie della città e del porto, creando intorno a loro un' intensa aura di curiosità e d'interesse tra gli sguardi maschili.

Con grande abilità la danzatrice riesce ad avvolgere intorno al corpo il grande tessuto nero eseguendo diverse varianti. Si copre e si scopre ammiccando, oppure esegue passi con il velo tra le mani.

 

BALADI

"Balad" significa paese e "Baladi" è del paese. 

All'inizio del '900 i contadini egiziani migrarono nelle città alla ricerca di lavoro portando con sé anche la cultura musicale che nelle città incontrò nuovi repertori musicali e nuovi strumenti.

Nacque così il Baladi, la danza folk delle aree urbane: le sue radici sono nelle musiche delle campagne ma lo stile è urbanizzato. Oltre alla musica cambiarono anche le possibilità espressive e le tecniche: la danza 

divenne più ricca per poter esprimere gioia e felicità ma anche dolore e malinconia. Inizia con un taksim, tipica melodia melanconica araba per poi salire ed unirsi in ritmi crescenti con la tabla.

L'energia è più contenuta, i movimenti sono pesanti e fluidi.

Fortemente introspettivo e basato sull’ improvvisazione si danza indossando un lungo abito stretto con fascia sui fianchi ed un lungo velo in testa con cui la danzatrice può giocare ed esprimere le sue emozioni.

 

RAQS SHARQI

E’ il cosiddetto stile classico egiziano, lo stile colto della danza orientale. 

E’ caratterizzato da movimenti sinuosi, fluidi e raffinati che si uniscono ad una serie di figure complesse di difficile esecuzione. Presenta alcune analogie con la danza classica. 

Molto diffuso nelle corti in epoca Ottomana.

KHALIJII

E' una danza tradizionale eseguita durante feste e celebrazioni, in Arabia Saudita e in altri paesi del Golfo. I sauditi si riferiscono a questo stile con i termini “raqs khaliji”(danza khaliji) che significa danza del Golfo. 

Consiste in un passo base, su cui la danzatrice applica dei movimenti di spalle, testa e capelli.

L'abito tradizionale per questo stile è il Thobe. E' un abito largo e lungo riccamente ricamato (Thobe Nashal), specialmente intorno al collo e sulla parte centrale.

TANOURA

Danza Tanoura significa letteralmente danza della gonna, (ha origine nell’Impero Ottomano) e viene eseguita dai sufi, i componenti di una confraternita esoterica nata nell’Islam, i quali effettuano movimenti circolari accompagnati da movimenti con le mani, raggiungendo uno stato di trance, che li possa congiungere al divino. Viene interpretata come una sorta di preghiera fisica.

 

HAGALLA

La Danza Hagalla è una danza beduina (abitante del deserto), praticata nel deserto occidentale in Egitto, al confine con la Libia in una regione chiamata Marsa Matruh. Prende il suo nome da un uccello del deserto del Sinai che camminando sulla sabbia bollente esegue una camminata traballante, simulata nella danza con un passo tipico con lo stesso nome. 

E’ una danza eseguita dalle ragazze per la scelta del futuro marito, e può essere messa in pratica con un bastone o un fazzoletto, di fronte ad un gruppo di uomini. La donna porgerà l’altro lato del bastone o l’altra punta del fazzoletto al prescelto, danzandogli attorno, ed eventualmente lui voglia proporsi, le offrirà un braccialetto.

DANZA SACRA

Le danze sacre sono espressioni artistiche rituali di antica tradizione, che venivano utilizzate nei templi egizi, greci e dell’oriente presso determinati ordini sacerdotali; oppure al di fuori della religione ufficiale nelle scuole cosiddette misteriche, per trasmettere insegnamenti e pratiche iniziatiche. Esse erano spesso accompagnate da musiche e canti particolari.

DANZA CON LA SPADA

(Raqs Al Sayf)

Da ricollegarsi all’Impero Ottomano, durante il quale la danza orientale si diffuse in tutto il mondo ed al quale associamo l’immagine degli harem, prigioni dorate nelle quali vivevano le concubine del sultano. Accadeva spesso che alcune di esse riuscissero ad impossessarsi delle spade dei loro carcerieri. Eseguivano, quindi, una danza molto particolare, di sfida, per riaffermare in un modo piuttosto originale la loro libertà.

 

DANZA SUFI

Il termine deriva dall'arabo suf "lana"; originariamente si dava questo nome agli asceti che portavano un vestito di lana ordinaria, in segno di rinuncia alle vanità del mondo.

L' idea fondamentale del sufismo ha per origine non soltanto alcuni passaggi del Corano, ma anche le numerose tesi più agnostiche, panteistiche, ecc. che circolavano nel mondo bizantino, e anche il buddismo. La dottrina sufista è una dottrina dell'unità: la totalità delle cose create, compreso l'uomo, non è che un' immensa manifestazione della divinità. Questo panteismo condiziona il destino umano. Lo scopo del saggio sufista è quello di raggiungere una completa immersione dell' io individuale nella sostanza universale.

ZAAR

Lo zar è un particolare tipo di danza propiziatoria, usata durante i riti per purificarsi e per scacciare gli spiriti maligni. Consiste nel roteare a ritmo crescente testa e capelli, fino ad arrivare a uno stato di trance.

DABKE

Il termine dabke significa letteralmente "battere i piedi a terra", ed è una danza tipica di Egitto, Libano, Palestina, Giordiania, Siria, Iraq, ballata durante le feste e le ricorrenze felici, come matrimoni e nascite. E' una danza di gruppo, in origine solo maschile ma poi aperta anche alle donne; i ballerini  si dispongono a semicerchio tenendosi per mano, e si spostano lateralmente con saltelli e passi molto marcati dei piedi. Come in tutte le danze folkloriche si usa un vestito tipico.

RAQS AL SENYYIA - Danza del vassoio marocchino

Lo Shaabi marocchino ha movimenti apparentemente semplici e lineari, è una danza spontanea che ha un valore collettivo, uno spirito simpatico e gioioso, il che tecnicamente come tutte le danze richiede una notevole abilità, una elevata capacità di adattamento posturale.
Oggi questa danza eseguita dalle donne chiamate “Shikhat”, (anche da uomini), ballerine professioniste del Marocco, una Shikha (singolare) il significato risale dallo “Sheikh” (uomo saggio e ricco). Le Shikhat (plurale) che spesso ballano dai due o in gruppo, alternando vista la durata dei vari spettacoli… infatti intrattengono gli ospiti in occasione nei matrimoni, compleanni, Festival e occupano un ruolo speciale nella società marocchina come trasgressori del ruolo tradizionale femminile, infatti mantenevano un propria vita d’indipendenza. In questa danza esse usano dei movimenti di shimmy delle spalle e dei fianchi, e durante l’esecuzione la danzatrice bilancia il vassoio da tè in testa e nel frattempo, esegue dei movimenti di isolamento del corpo, su ritmi veloci e dei giri sul posto e per terra. La danza del vassoio principalmente ha una teiera e i bicchieri da tè piene di candele accese in testa. 

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